Il nuovo T6 Dynamic Command, recentemente incoronato “Macchina dell’anno 2018” nella categoria Trattori di Classe Media.
Partner perfetti dell’agricoltura polivalente. Così sono stati definiti i trattori T6 di ultima generazione, lanciati ufficialmente sul mercato italiano in occasione di Eima 2016, con i quali New Holland ha saputo realizzare una felice combinazione di sempre superiori livelli di potenza e prestazioni con rimarchevoli requisiti di manovrabilità e, soprattutto, di versatilità, trattandosi di macchine multiuso, nate espressamente per soddisfare un ampio spettro di esigenze operative.
Doti di polivalenza che New Holland ha ulteriormente incrementato arricchendo la serie T6 di una ulteriore opportunità di scelta nell’ambito della trasmissione, rappresentata dal nuovo gruppo semi powershift a doppia frizione Dynamic Command, con otto rapporti sotto carico e tre gamme per un totale di 24 marce in avanti ed altrettante in retro.
Un inedito allestimento opzionale che il brand giallo-blu ha previsto a partire dall’anno prossimo (ad eccezione del modello d’attacco, T6.125) per tutti i suoi nuovi T6: T6.145, T6.155, T6.165 e T6.175, capaci di potenze massime comprese, con il sistema Engine Power Management in funzione, tra i 145 a 175 cavalli.
Oggi dunque sulla già poliedrica famiglia trattoristica di media potenza di casa New Holland è possibile una terza configurazione a livello di driveline, che va ad inserirsi tra quella con cambio semi-powershift a quattro rapporti sotto carico Electro Command 16+16 (di base su tutti i modelli) e quella con la pluripremiata trasmissione a variazione continua Auto Command. Risultato: un trattore, il T6, realmente in grado di rispondere alle specifiche necessità di ogni azienda agricola.
Le quattro marce dispari e una delle due frizioni sono situate sull’albero, mentre le quattro marce pari e l’altra frizione si posizionano su un secondo albero. La potenza viene modulata tra le due frizioni in modo semplice e senza soluzione di continuità: nel momento in cui una marcia dispari viene disinnestata su una frizione, la seconda frizione innesta il rapporto di quella pari.
Le frizioni dedicate alla marcia avanti e alla retromarcia garantiscono inversioni di potenza controllate e sicure anche su forti pendenze, mentre il cambio gamme è integralmente robotizzato.
Le perdite di potenza, poi, sono ridotte al minimo grazie all’uso di una pompa di lubrificazione a portata variabile, in grado di fornire solamente il quantitativo d’olio richiesto, per una economia di carburante ottimale.
Ma, oltre a queste prerogative, il T6 in versione Dynamic Command dispone di un ricco pacchetto di nuove funzionalità mirate a facilitarne la gestione e ad accrescerne la produttività.
Vedi in tal senso l’automatismo Smart Range Shift, che seleziona sempre la marcia corretta durante un cambio di gamma, il Dynamic StartStop – la comoda funzione “freno frizione” che consente di arrestare il trattore, e farlo poi ripartire, agendo soltanto sul pedale del freno, agevolando in particolare le operazioni con caricatore frontale o i lavori di trasporto – e l’Auto Shift, automazione di livello base deputata al cambio di marcia al raggiungimento di un regime motore soglia personalizzabile, laddove il sistema di automazione avanzato Ground Speed Management provvede, una volta inserita la velocità di lavoro desiderata, a regolare le marce in modo da mantenere costante la velocità impostata, limitando così il consumo di carburante.
Grazie all’Adjustable Shuttle Aggression, inoltre, è possibile selezionare facilmente tre diversi livelli di reattività dell’inversore, mentre a garantire cambi marcia dolci e fluidi contribuisce l’esclusivo Dynamic Intellishift System con le analisi del regime-motore, della velocità dell’albero di trasmissione e di quella di carico e di marcia, ma anche della temperatura dell’olio.
La funzione Kick Down, poi, permette di ottenere la maggiore velocità di accelerazione possibile e, attivando il Transport Power Management, al superamento dei 22 chilometri orari il propulsore che muove i T6 – ovvero il motore Fpt Nef a quattro cilindri emissionato Stage IV (Tier 4 Final) con impiego di tecnologia ECOBlue Hi-eSCR – passa intelligentemente ad una curva di potenza specifica per mantenere un tasso di accelerazione costante del trattore per tutta la gamma di giri al minuto, dalla potenza di picco al regime motore massimo.
Cresce anche il comfort di lavoro per l’operatore, che per il controllo del T6 Dynamic Command può scegliere la versione del bracciolo SideWinder con distributori ausiliari elettroidraulici oppure quella con valvole meccaniche (in cui il pannello di controllo integrato è stato riposizionato nella parte anteriore del bracciolo per favorire l’accesso alle leve ausiliarie meccaniche sulla consolle destra).
Duplice versione anche per la leva multifunzionale CommandGrip, una fissa e una, opzionale, a impulsi (mutuata da quella dei trattori CVT Auto Command): spingendo in avanti CommandGrip le marce aumentano e diminuiscono, invece, spingendo all’indietro (il tutto all’inverso quando si innesta la retromarcia). In modalità Ground Speed Management, poi, spingendo la leva in avanti il trattore accelera fino alla velocità desiderata e rallenta spingendola all’indietro.
Tra i nuovi equipaggiamenti, inoltre, figura il CustomSteer, sistema di sterzata a rapporto variabile che, riducendo il numero di giri del volante necessario per sterzare, garantisce la massima manovrabilità del trattore e che, unitamente al Brake to Clutch, alla pompa idraulica ad alta portata, ad un joystick avanzato e ad un tettuccio panoramico, rende il T6 trattore ideale per le operazioni con caricatore frontale.
Il T6 Dynamic Command del marchio giallo-blu viene infine offerto con dispositivi elettronici che operano secondo protocolli Isobus di classe III, grazie ai quali la macchina è in grado di interagire in misura ancora maggiore con le attrezzature compatibili.
Se collegato ad una rotopressa New Holland con IntelliBale, ad esempio, il trattore, una volta formata la balla, può essere arrestato dalla pressa stessa, che può anche provvedere ad espellere la balla e a chiudere successivamente il portellone, lasciando all’operatore soltanto il compito di premere il pulsante dell’inversore per riavviare la pressatura.